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Il segmento testuale Repubblica Sudafricana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 331

Brano: [...]nni di reclusione. Fu detenuto nel carcere di Civitavecchia e poi confinato nell’isola di Ponza.

Dopo 1*8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza lombarda, ispettore del Comando del Raggruppamento Brigate Garibaldi di Milano e provincia.

Lesotho

Monarchia costituzionale delI’Africa meridionale, associata al Commonwealth britannico. Il suo territorio (30.344 kmq) è interamente circondato da quello della Repubblica Sudafricana, al cui interno il Lesotho forma una enclave. Il Lesotho ha una popolazione di 970.000 abitanti (17.000 nella capitale Maseru), composta per il 99% da Basuto, del gruppo etnico Bantù. La. sua economia è basata su un'agricoltura a basso rendimento e sulle rimesse di quella metà della sua popolazione attiva che lavora nella circostante Repubblica Sudafricana. Tre le sue principali risorse naturali vengono considerate le imponenti riserve idriche costituite dal fiume Orange e dai suoi affluenti.

Cenni storici

L’unità nazionale delle tribù Basuto venne realizzata all’inizio del seco

lo XIX dal re Moshesh ma, dopo lotte per l’indipendenza protrattesi per quarantanni, nel 1867 il territorio basuto fu conquistato dai coloni boeri alleatisi, per l’occasione, agli inglesi.

L’anno seguente, sotto il nome di Basutoland, il territorio passò sotto protettorato britannico e nel 1883, soggiogato nuovamente con le armi, fu annesso alla Colonia del [...]

[...]tenere la propria egemonia sul territorio e a garantirlo contro le sempre rinnovate minacce di annessione da parte del regime di Pretoria, la Gran Bretagna trovò poi opportuno concedere al Basutoland una formale autonomia. Dal 4.10.1966 il nuovo Stato di Lesotho è così diventato indipendente.

Involuzione reazionaria

Una singolare caratteristica del Lesotho, tanto più strana considerando la sua precaria posizione geografica aH’interno della Repubblica Sudafricana notoriamente conservatrice e razzista, fu quella di sviluppare un attivo movimento di liberazione nazionale, un partito comunista (tra i pochi esistenti in Africa) e una robustissima organizzazione sindacale, dovuta a quegli stessi lavoratori che si recavano a lavorare in Sudafrica, paese nel quale a causa dell 'apartheid (v.) i neri non godono di nessun diritto politico, civile e sociale.

Questa struttura politicosindacale, completata da 3 partiti (il Partito nazionale, espressione dell’aristocrazia tribale; il Partito del congresso, di estrazione laburista antiimperialista; il Partito de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 4

Brano: [...]iano ha realizzato nel 1963 un documentario a lungo metraggio sulla guerra partigiana (Giorni di furore), raccogliendo prezioso materiale presso le cineteche di tutta Europa. Ha infine pubblicato con l’editore La Pietra un libro autobiografico: Esperienze di un comandante partigiano (Milano, 1981).

Namibia

Africa del SudOvest. Territorio dell’Africa meridionale, lungo l’Oceano Atlantico, confinante con l’Angola, lo Zambia, il Botswana e la Repubblica Sudafricana (v.). Ha un’estensione di 823.320 kmq, per la massima parte non coltivabile, mentre vi prosperano l’allevamento del bestiame e lo sfruttamento del sottosuolo (rame, piombo, zinco, berillio, vanadio e soprattutto diamanti). La sua popolazione si aggira sui 600.000 abitanti autoctoni (Bantù, Boscimani, Ottentotti), più circa 100.000 europei. La capitale è Windhoek (65.000 abitanti).

Già colonia tedesca, nel 1918 venne affidata come mandato dalla Società delle Nazioni alla Gran Bretagna, che delegò a tale compito il governo della Repubblica Sudafricana. La Namibia venne poi annessa di fatto d[...]

[...] prosperano l’allevamento del bestiame e lo sfruttamento del sottosuolo (rame, piombo, zinco, berillio, vanadio e soprattutto diamanti). La sua popolazione si aggira sui 600.000 abitanti autoctoni (Bantù, Boscimani, Ottentotti), più circa 100.000 europei. La capitale è Windhoek (65.000 abitanti).

Già colonia tedesca, nel 1918 venne affidata come mandato dalla Società delle Nazioni alla Gran Bretagna, che delegò a tale compito il governo della Repubblica Sudafricana. La Namibia venne poi annessa di fatto dalla Repubblica Sudafricana, in spregio alle convenzioni internazionali. Dopo la scadenza del mandato, l’O.N.U. affidò l’amministrazione del territorio della Namibia a un Consiglio delle Nazioni Unite, che però non ha mai potuto svolgere le proprie funzioni per l’opposizione messa in atto dal governo sudafricano.

Lotta di liberazione

La Namibia da decenni è teatro di una importante lotta di liberazione nazionale. Le ragioni dell’arbitraria annessione da parte del Sudafrica sono strategiche ed economiche. La Namibia infatti è un passaggiochiave tra l’Angola e l’Africa del Sud, e il suo controllo consente tutta una [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 5

Brano: [...]galmente un mandato sotto il loro controllo e di rispettarne i principi, e dopo che la Corte internazionale di Giustizia ha in tre occasioni condannato i governanti sudafricani per il loro atto di annessione unilaterale, nel 1966 hanno dichiarato esplicitamente illegale e giuridicamente perseguibile la presenza sudafricana in Namibia. Nondimeno di fronte alla condanna degli organismi mondiali — per altro limitata al piano politico e morale —, la Repubblica Sudafricana ha intensificato l’assimilazione amministrativa ed economica del territorio della Namibia, conferendo per legge il 75% delle terre ai coloni bianchi, fissando il massimo del salario indigeno a una cifra irrisoria e infine inglobando definitivamente la Namibia come « provincia » della Repubblica Sudafricana.

Una recente inchiesta della Commissione internazionale dei diritti dell’uomo ha concluso che « è impossibile visitare la Namibia senza rendersi contò che, tra tutti i paesi del mondo, questo è uno dove i diritti umani sono più assenti ».

Nella situazione così creatasi, al popolo namibiano non restava che iniziare la lotta armata. L’organizzazione dei popoli del SudEst africano [S.W.A.P.O.) che fino al 1966 aveva adottato come molte altre organizzazioni nazionaliste dell 'Afri

ca australe una linea di « non violenza » e di ricerca di strumenti di lotta « costituzionali », ha deciso d[...]

[...]nel dicembre 1971, quando la capitale Windhoek (nell’interno del paese) e la città di Walvis Bay, il porto principale, sono state completamente paralizzate dallo sciopero generale, contro cui è risultata vana ogni opera di repressione.

R. Le.

Nel 1975 lo S.W.A.P.O. si dichiarò disposto a trattare con il governo di Pretoria a condizione che venisse riconosciuta l’indipendenza della Namibia e che venissero ritirate le truppe occupanti. Ma la Repubblica Sudafricana rifiutò ogni accordo. Dal 4 all’8.12.1978 il governo di Pretoria organizzò in Namibia elezioni « interne » per l’Assemblea costituente (in vista di un eventuale accesso del territorio all’indipendenza), nonostante che tale iniziativa venisse disapprovata sia dall’O.N.U. che dalle potenze occiden

tali facenti parte del Consiglio di sicurezza. In tali elezioni, manovrate dai colonialisti e tenute con precipitazione per timore che il tempo potesse giocare a vantaggio dello S.W.A.P.O., la Democratic Turnhalle AUiance (DJ.A.), apertamente sostenuta dal Sudafrica, si assicurò I’81 % dei voti e 4[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 406

Brano: Bureau International du Travail

esemplo, fanno parte dell'organizzazione la Repubblica Sudafricana e gli Stati Uniti, due paesi che — il primo con la segregazione dei negri, il secondo con l’inosservanza del rispetto della eguaglianza tra le razze — contravvengono apertamente a uno dei principi fondamentali della dichiarazione di Filadelfia; quanto alla Spagna e al Portogallo, violano la convenzione del 1948 concernente le libertà sindacali. Nondimeno, a conferma dei suoi chiari orientamenti politici l'organizzazione ha ritenuto a suo tempo di dover condurre un’inchiesta sulle libertà sindacali in Ungheria e nell'Unione Sovietica.

« Se vuoi la pace promuovi la giustizia », sta scritto s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 841

Brano: [...]e giovani generazioni, La Pietra, Milano 1973; P. G. Murgia, il vento del Nord. Storia e cronaca del fascismo dopo la Resistenza (19451950), Milano 1975; Petra Rosenbaum, Il nuovo fascismo, Milano 1975.

Mozambico

Ex colonia portoghese, affacciata a est sull'Oceano Indiano, in corrispondenza del largo braccio di mare che si chiama appunto Canale di Mozambico, confina a nord con la Tanzania, a ovest con il Malawi, lo Zambia, la Rhodesia e la Repubblica Sudafricana. Al censimento del 1969 la sua popolazione assommava a 7.376.000 abitanti (in grandissima maggioranza negri bantù, con poco più di 200.000 coloni bianchi), distribuiti su una superficie di 784.961 kmq. La capitale Lourengo Marques, che è anche il porto più importante, ha 355.000 abitanti. La economia è prevalentemente agricola (cotone, copra, canna da zucchero, granoturco).

Cenni storici

La storia precoloniale del Mozambico conobbe momenti di grande sviluppo economico. Nel secolo XII, a opera di tribù dotate di una struttura sociale organizzata, si costituì la potente confederazione del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 714

Brano: [...]dell'oro nel Transvaal, allora repubblica boera presieduta dal razzista Paul Kruger. Dagli anni 188090 il capitalismo in Sudafrica entrò nella sua fase imperialistica: con capitale finanziario giunto soprattutto dalla Germania e dall'Inghilterra, venne qui creato il più grande imprenditore monopolistico mondiale di manodopera a basso costo: la Camera delle miniere, destinata a restare un sistema di potere assoluto al di sopra e all'interno della Repubblica Sudafricana (costituzionalizzata nel 1962, mentre prima era, come l’Australia

Panchina riservata ai “bianchi” (« European only ») in un giardino pubblico di Città dei Capo

e il Canada, dominio autonomo nell’ambito del Commonwealth britannico). Il dominio del capitale minerario monopolistico straniero nel Sudafrica è dimostrato dal fatto che, quantunque la sua incidenza rispetto al prodotto nazionale netto sia del 20%, esso incide tuttora nella misura del 63% per le esportazioni, il 40% delle quali è costituito dall’oro, merce universale della produzione capitalistica.

La Camera delle miniere cos[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 725

Brano: [...]C. che erano riusciti a rifugiarsi all'estero lanciarono la parola d’ordine della lotta armata. In patria, nel 1968 il Movimento universitario cristiano fondò “Teologia nera” e “Coscienza nera”, movimenti ideali subito appoggiati da chiese e personalità della Germania occidentale, ma respinti dagli attivisti del N.E.U.M..

Lancaster o partizione?

L’indipendenza dell’Africa è rimasta schiacciata tra la Comunità economica europea al nord e la Repubblica Sudafricana a sud. Nel 1970 il premier del Sudafrica Vorster spedì i collaborazionisti Buthelezi, Matanzima e Mongope a Londra, per incontrarvi gli esponenti dell’A.N.C. in esilio e cercare di trattare con loro. Intanto le forniture di armi, gli scambi commerciali e gli investimenti della C.E.E. nel Sudafrica aumentavano vorticosamente: nel 1972 la Repubblica Federale Tedesca cominciò a costruire a Palindaba un impianto di arricchimento di uranio che, nel 1979, porterà all'esplosione della prima bomba atomica della Germania occidentale nel deserto del Kalahari e neH’Atlantico meridionale.

Nel novembre[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Repubblica Sudafricana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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